Batteria Acer UM08A51 |
Posted: March 6, 2015 |
La prima è che Google sta progressivamente rafforzando i controlli per ostacolare la diffusione di malware nel suo store. La seconda è che la percezione del rischio cambia a seconda dell'antivirus che viene usato, in quanto differenti prodotti antivirus classificano in modo diverso le applicazioni a rischio. Per esempio, molti classificano come spyware gli annunci presenti nelle app installate perché raccolgono dati personali sugli utenti. Per fare esempi concreti, aziende come ESET, Fortinet, DrWeb, e Sophos nella scansione hanno registrato tra 4507 e 5121 sospetti adware, mentre altri, come Symantec, ne hanno rilevati appena una mezza dozzina nello stesso campione. Altri ancora, come Kaspersky, Trend Micro, BitDefender, McAfee e AVG, adottano una misura intermedia. A questo punto è lecito domandarsi chi ha ragione e chi no. I ricercatori di HP spiegano che "non è ancora stato trovato un accordo" su cosa è davvero rischioso e cosa no. L'unica certezza è la grossa differenza nella presenza di adware fra iOS e Android. Un fatto che i ricercatori spiegano con il differente approccio da parte delle due aziende: le entrate di Google provengono per lo più dagli annunci pubblicitari e non dai profitti delle app, per Apple è il contrario. Gli utenti Android tuttavia possono de-raccomandare le applicazioni che esagerano con la pubblicità, quindi in realtà il modo per difendersi c'è. Probabilmente con il tempo quelle troppo pressanti saranno progressivamente eliminate, le altre sopravvivranno. Del resto la pubblicità è da sempre l'anima del commercio e chi non fa pagare le app in qualche modo deve guadagnarci. Se in altri settori, come la TV, si è arrivati dopo anni a una regolamentazione, con le app, che sono tutto sommato un terreno nuovo, ci si deve ancora arrivare. Ma è solo questione di tempo.Con una mossa senza precedenti HP ha comunicato alla clientela che a decorrere dal 19 febbraio fornirà gli aggiornamenti firmware solo ai clienti aziendali i cui prodotti sono coperti da garanzia. Il vice presidente Mary McCoy precisa infatti che gli aggiornamenti firmware che finora sono stati distribuiti tramite il centro di supporto HP saranno disponibili solo per i clienti che beneficiano della copertura della garanzia, o che hanno sottoscritto un servizio Care Pack o altro contratto di assistenza. McCoy ammette il cambiamento radicale rispetto al passato, ma sottolinea come questa decisione sia del tutto in linea con le best practice del settore. I clienti che non hanno sottoscritto contratti per l'espansione della garanzia sono costretti a questo punto a sborsare centinaia o addirittura migliaia di euro per i servizi Care Pack, che coprono il supporto hardware e software e i servizi, per assicurarsi di ricevere gli ultimi aggiornamenti per i loro dispositivi. Gli upgrade firmware dei prodotti in genere aggiungono funzioni ai dispoistivi, ma correggono anche bug, migliorano la sicurezza e/o le prestazioni del dispositivo. I prodotti che ne beneficiano maggiormente sono in genere quelli di rete quali router e server, che spesso ricevono aggiornamenti firmware per garantire agli utenti prestazioni e sicurezza ottimali.La controtendenza, nel mercato italiano dei personal computer, si chiama Apple. È il marchio della Mela l’unico a crescere significativamente, di quasi il 30% (29,9%) anno su anno nel confronto fra l’ultimo trimestre del 2013 e quello del 2012: rispettivamente, con 102mila unità vendute contro le 78.500 del quarter finale dell’anno precedente. Il dato riporta la firma di Gartner, e si stacca da uno scenario in cui quasi tutti gli altri produttori (con l’eccezione di Acer) hanno visto calare le proprie vendite italiane da un anno all’altro, e per di più in un periodo tradizionalmente più ricco di acquisti tecnologici come il trimestre che ingloba il Natale.
La crisi del Pc nello Stivale si concretizza in un -9,7% di vendite registrate nell’ultimo trimestre 2013, con poco meno di 1,2 milioni di acquisti (1.190.050 unità) a fronte degli oltre 1,3 milioni del pari periodo 2012. Andando controcorrente, gli unici due vendor cresciuti sia in quantità smerciate, sia in quota di mercato sono stati Apple e Acer: i prodotti di Cupertino sono saliti da un market share del 6% all’8,6% e sono ora in quarta posizione, mentre quelli di Acer Group, terza, sono passati dal 13,8% al 15,7%. In quest’ultimo caso, l’incremento anno su anno calcolato sui pezzi venduti è stato del 2,5%, da 181.852 a 186.441. Anche il crescente utilizzo delle applicazioni può comportare un rischio per i dispositivi non adeguatamente protetti. Un report di Trend Micro rileva che il numero di applicazioni maligne disponibili per il sistema operativo Google Android alla fine del secondo trimestre del 2013 è arrivato a ben 718.000. Gli utenti che scaricano applicazioni sul proprio computer mentre sono fuori ufficio possono introdurre malware nel dispositivo senza accorgersene. Ma quello che è un male per il singolo utente su scala aziendale può arrivare a significare il disastro. I reparti It hanno un controllo molto limitato sulle applicazioni di terze parti scaricate sui dispositivi personali dai dipendenti. Senza contare che qualsiasi misura di sicurezza implementata sul dispositivo personale di un dipendente può essere rapidamente vanificata se questo vuole aumentare le prestazioni o eseguire un’attività non consentita con le impostazioni di sicurezza stabilite dall’It per proteggere la rete. Oggi le aziende hanno a disposizione una varietà di opzioni e soluzioni per garantire che la strategia Byod assicuri il massimo della sicurezza e dell’efficacia possibili. Tuttavia un ambiente Byod mobile nella norma può costare fino al 33% in più rispetto a un’implementazione wireless ben gestita basata su dispositivi di proprietà dell’azienda. E se il Byod non fosse l’unica possibilità per chi vuole utilizzare tecnologie e dispositivi di ultima generazione sul posto di lavoro? In effetti è disponibile anche un’altra soluzione, che ci riporta dritti dritti al Pc commerciale. HP cerca di favorire la stampa via wireless dai dispositivi mobili con Android con l'annuncio della nuova stampante laser Color LaserJet Pro MFP M476, che rimpiazza la più costosa M475 e integra il supporto di stampa nativo su dispositivi mobili che utilizzano il sistema operativo Android 4.4 KitKat. Si tratta di un prodotto per l'ufficio che negli Stati Uniti è stato annunciato al prezzo di listino di 529 dollari. “Il px4-400r”, ha commentato Wenping Gao, vice president, global Oem Storage & Enterprise product group di Lenovo, “è una potente soluzione array rackmount progettata per le aziende e le realtà distribuite, in particolare per quelle organizzazioni focalizzate sull’espansione o la sostituzione della propria infrastruttura storage con una soluzione per lo storage di rete orientata al valore, che fornisce elevate prestazioni di business”.La seconda novità, LenovoEmc px-400d, è invece un Nas desktop con quattro alloggiamenti, anche in questo caso disponibile in due varianti, Server Class Series e Pro Series, entrambe a loro volta declinate nelle versioni senza disco e popolate co HDD (con capacità da 1 TB, 2 TB, 3 TB o 4TB). Annunciato al Ces di Las Vegas, il sistema è ora disponibile a un prezzo di partenza di 692 euro per il modello senza disco. Anche in questo caso, come per il px4-400r, le funzionalità a disposizione sono quelle offerte dal sistema operativo LifeLine, e sul fronte hardware si segnala la presenza delle interfacce Hdmi, eSata e Usb 3.0. Quanto alle prestazioni, il Nas è in grado di garantire un throughput dei dati superiore del 25% rispetto alla precedente generazione.Troppo appetitoso è il mercato delle tavolette, in particolare di quelle di piccolo formato – appena troppo piccolo per poter essere definite tablet –, perché un’azienda come HP vi rimanesse alla larga. Due nuovi phablet Android, battezzati Slate 6 e Slate 7, sono in arrivo dall’azienda di Meg Withman e debutteranno a febbraio. Ma non in Europa: la distribuzione sarà confinata, almeno inizialmente, alla sola India. “Sola” per modo di dire, dal momento che nella grande nazione asiatica il marchio HP è saldamente affermato e campeggia su un terzo (34%) dei Pc in circolazione. In una fase critica (soprattutto nei mercati maturi, come Europa e States) per i dispositivi di computing tradizionali, entrare nell’arena del mobile appare un passo quasi necessario, specie per chi come Hewlett Packard – a differenza dei concorrenti di Samsung, Acer e Asus – non può ancora vantare un’offerta completa sia di notebook, sia di Pc a tavoletta. Dopo settimane di rumors, il lancio dei due nuove Slate è stato confermato da una nota stampa ufficiale e arriva a poca distanza (era il mese di settembre) dalla promessa dell’amministratore delegato Meg Whitman: “La nostra offerta dovrà arrivare a includere uno smartphone, perché in molti Paesi del mondo questo è diventato il primo dispositivo per il computing”. Una logica che vale certamente anche per l’India e per una categoria di prodotto, il phablet, che interseca a metà le caratteristiche dei tablet e quelle dei telefoni smart.
Come saranno questi due nuovi modelli? Il comunicato stampa di HP svela soltanto la presenza di Android, di processori quad-core in grado di sostenere il multitasking, del 3G, del supporto dual-Sim, di fotocamere HD e di display da 6 e 7 pollici realizzati con tecnologia Ips. Ulteriori dettagli arrivano dal sito di re/code: risoluzione di schermo da 1280 x 720 pixel, 16 GB di spazio interno per lo storage, slot per schede microSD, fotocamere frontale e posteriore da 2 e da 5 megapixel. Per entrambi i modelli si prevede un profilo sottile, cioè 9 millimetri per lo Slate 6 e 9,5 millimetri per lo Slate 7. La versione di Android a bordo sarà Jelly Bean. Quanto ai prezzo, i listini non sono stati ufficializzati ma la convinzione circolante sui media è che si tratterà di prodotti abbastanza low cost, capaci di conquistare un pubblico di massa; per lo Slate 6, in particolare, si parla di una cifra intorno ai 250 dollari. “In India osserviamo una domanda che siamo in grado di soddisfare”, ha dichiarato Ron Coughlin, vice presidente della divisione Consumer Pc di Hewlett-Packard, nel comunicato stampa che annucia i due Slate. “Entrare in un mercato emergente in cui esistono bisogni ancora insoddisfatti rappresenta un’opportunità”. Parole che echeggiano i dati pubblicati da Idc, secondo i quali i phablet da 6/7 pollici rappresentano circa un quarto di tutti gli smartphone venduti nel subcontinente indiano durante il terzo trimestre del 2013.
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